L’eterna lotta tra l’uomo e il virus
EBW 2023, 4 ottobre 2023, ore 10.00
L’eterna lotta tra l’uomo e il virus
Sala Ceinge Federico II Napoli
Sono particolarmente soddisfatta di questo incontro, nonostante le difficoltà dell’organizzazione.
In primo luogo, perché la collaborazione con Assobiotec Federchimica di Milano e il Direttore Leonardo Vingiani, la cui presenza da noi ci onora particolarmente, si è dimostrata proficua, coinvolgendo anche le giovani generazioni, verso cui andrebbero indirizzate sempre tutte le nostre energie.
In secondo luogo, quest’anno la location e le persone che ci accolgono e stimolano i giovani attraverso la curiositas, sono davvero particolari. Per ottenere il privilegio di essere qui, nell’Auditorium del CEINGE, ho parlato con un po’ di emozione non lo nascondo, con il Responsabile Orientamento Nicola Zambrano, che ha dato l’opportunità di accogliere i giovani studenti.
In terzo luogo, fra i nostri ospiti, ci sono i giovani studenti del Liceo Sbordone di Napoli, del Liceo Segré di Marano, del Liceo Margherita di Savoia di Napoli, dell’Istituto Serra di Napoli ed i ragazzi dell’Istituto Nuovo Bianchi di Napoli, che ho il privilegio di dirigere.
Giovani responsabili e intelligenti in cui crediamo e che ci aprono il cuore alla speranza del futuro.
In medias res
Non sono un tecnico, né uno scienziato, né un virologo, per questo ancor più ammiro le persone che si dedicano toto corde alla ricerca, nel caso specifico alla ricerca ed alla sperimentazione sulle biotecnologie per fornire la via d’uscita contro i virus che d empre minacciano l’uomo nella sua storia.
Infatti, questa, per così dire “lotta”, dell’uomo nel tempo contro mali, virus e pandemie che hanno tentato di bloccarne la crescita, è un fil ruoge, o meglio noir, che supera millenni, secoli e attraversa civiltà di diverse matrici. E fa sempre paura. Perché di fronte all’incognita, l’uomo si sgomenta e talvolta si scoraggia.
Ho letto ultimamente un articolo interessante di Guiomar Huguét Pané su National Geografic su questo tema.
Un articolo chiaro e lucido che senza orpelli o esasperazioni ha disegnato questo quadro nei secoli, chiarendo che la malattia è parte integrante della storia dell’umanità.
La paura e l’incubo del male misterioso incupiscono, ma esiste qualcosa che, insieme al lavoro degli scienziati, ci sorregge.
È la resilienza
Come si può con la resilienza trarre beneficio da un momento negativo?
“L’essere umano non è motivato soltanto da un fascio di pulsioni, ma dalla fondamentale esigenza di trovare un senso nelle concrete situazioni dell’esistenza
La chiave è riscoprire il futuro come possibilità, il passato come fedeltà e il presente come decisione, potendo così passare dalla fatica, dalla sofferenza alla progettualità.”
La scienza, in questo caso le Biotecnologie, servono proprio a questo. A passare dalla sofferenza alla progettualità.
La chiarezza della scienza
Non sono uno scienziato, forse per questo ammiro tanto chi lo è e ci offre un patrimonio di scoperte in continua evoluzione.
La scienza, ragazzi, ci offre mille opportunità e sempre nuove strade.
Ma prerogativa fondamentale degli scienziati, di cui qui abbiamo una nutrita rappresentanza, è la chiarezza. Uno dei più coraggiosi scienziati del passato e di ogni tempo, Galileo Galilei, sosteneva, nelle sue “Considerazioni al Tasso” : “Parlare oscuramente lo sa fare ognuno, ma chiaramente pochissimi”.
Chiarezza nella scienza significa capacità di offrire un’immagine chiara dell’universo e delle sue leggi, del suo funzionamento e delle sue opportunità, un’immagine fruibile e veicolata nel linguaggio ordinario, come sta accadendo in tanta letteratura di divulgazione scientifica in tempi recenti.
La chiarezza sarà prerogativa anche degli scienziati qui presenti stamane che vi apriranno le menti sul futuro di questa nuova scienza, le biotecnologie. Molti di voi saranno forse stimolati da queste chiare e piacevoli conversazioni a scegliere domani strade nuove per il futuro.
La scienza, vedete, coinvolge i suoi “fedeli” quasi in un vortice misterioso: essa, infatti, mira a fornire una immagine del mondo priva di ombre. Ma nel disperdere una ad una tutte le ombre, se ne svelano di nuove, cosicché lo scienziato si trova perennemente – a differenza dell’artista e del letterato – a vivere in between (fra, intermedio), nella zona di confine tra luce ed ombra.
D’altronde, le parole di un grande esploratore e orientalista di fine ‘800, Giuseppe Tucci, sono proprio il corollario giusto di quanto sto dicendo: “La scienza è un continuo trascolorare del certo nel dubbio, ed ogni suo avanzamento si misura non dalla luce che esso fa, quanto piuttosto dal maggior rilievo delle zone d’ombra che viene additando”
Una grande lezione di umiltà e di saggezza che noi prendiamo a metafora di quanto stiamo facendo oggi. Sarà compito degli scienziati qui presenti illuminare per ora il vostro cammino. Sarà compito vostro penetrare le zone d’ombra che essi vanno additando.
Abbiamo fiducia in voi, ragazzi. Sempre. Buona fortuna.
Il futuro, in Italia e in Europa, per l’Italia e per l’Europa, passa attraverso scuola, innovazione e coraggio di intraprendere.
Questo, loro, i nostri giovani possono farlo sicuramente.
Se noi forniamo loro le strategie giuste per farlo!
Angela Procaccini